Storia

Alla fine del XIX secolo, su progetto degli architetti Josef Musch e Carl Lun si decise la costruzione di una struttura che, unica per completezza di servizi (prima realizzazione a 1630 mt. di altitudine ad avere la corrente elettrica), era destinata a diventare leggendaria.

Intorno al 1894 venne eretto, proprio dove c’erano paludi e sterpaglie, l’imponente ed elegante edificio del Grand Hotel Carezza, realizzato in dolomia e porfido con manodopera locale (talvolta in cantiere erano presenti fino a 500 operai), ed inaugurato l’8 luglio del 1896 con grande fasto e con intervento della nobiltà mitteleuropea.

Il culmine dei festeggiamenti fu un fenomeno per l’epoca davvero incredibile: infatti al calare dell’oscurità le centinaia di finestre si illuminarono brillando di luce… elettrica, cosa eccezionale per l’epoca.

L’Imperatrice Elisabetta d’Austria e Regina d’Ungheria (1837 – 1898), chiamata Sissi, trascorse un periodo di riposo al Grand Hotel Carezza durante l’agosto 1897.

In questo periodo ella, di salute cagionevole, vi soggiornò su consiglio del suo medico personale che predispose, in collaborazione con il Dottor Christomannos, promotore del progetto Carezza, la trasformazione del complesso in residenza estiva dell’Imperatrice.

Il 24 agosto 1897 fece una passeggiata che porta per le malghe di Nova Levante al maso Zenay. Da allora quest’itinerario è chiamato “Passeggiata Elisabetta” Nel 1910 la pro loco di Nova Levante fece erigere un monumento dedicato all’illustre sovrana nei pressi dello stesso maso.

Il 18 agosto il compleanno dell’Imperatore Francesco Giuseppe 1° venne festeggiato con una grandiosa festa nei saloni della residenza; fu un grande avvenimento sociale e patriottico. La fama del Grand Hotel Carezza varcò i confini europei.

I dintorni dell’Hotel furono trasformati in spazi aperti, come parco con panchine, prati, sentieri e parco giochi. Il Grand Hotel diede impulso anche ad una tradizione culinaria: il menù prevedeva fra l’altro il “Filetto alla Wolkenstein”, le trote fresche del Garda, gli “Spiedini alla Sowaroff”, i famosi “Cateaux Andrea Hofer”, il tutto accompagnato da vini tipici di ogni regione e nazione.

Sempre nel 1897, in occasione di quel soggiorno, venne costruita la chiesetta di S. Giuseppe, su progetto degli stessi architetti che avevano curato la costruzione del Grand Hotel Carezza: la semplice costruzione neoromanica in muratura con abside semicircolare e torretta campanaria in legno era elemento integrante del Grand Hotel, a disposizione di ospiti ed escursionisti e continua tutt’ora a servire per le necessità religiose degli ospiti dell’albergo e della popolazione.

Il Grand Hotel Carezza fu poi ampliato nel 1907 e raggiunse i 500 posti letto. La costruzione in dolomia e porfido si sviluppa in file di finestre e balconi in legno regolari. Davanti all’edificio erano poste ampie terrazze e uno spiazzo strutturato come giardino.

All’interno si sono conservate la hall con il soffitto a cassettoni e le colonne, l’ex ristorante con il soffitto a travi, l’affresco datato 1922 di Albert Stolz raffigurante la leggenda di re Laurino (nell’attuale piscina coperta), il salone asburgico (sala da ballo) con lampadari d’epoca e il grande dipinto ad olio raffigurante l’Ortler ad opera del celebre paesaggista britannico Edward Theodore Compton.